La missione
tra racconto e profezia

Dialogo epistolare
tra due amici; uno è in terra
di missione, l’altro è qui con noi.
Una lettera crea la loro vicinanza.
In questa passività fisica, la mente scivola
nei ricordi. Tutto si sovrappone: città, villaggi,
persone, sguardi, amicizie, discussioni
interrotte e poi riprese.
Controversie intransigenti e profonde
consonanze interiori. Mattinate lanciate verso
l’ignoto, temporali improvvisi e gioie inaspettate.
E’ compito del narratore immaginare, tessere fili
invisibili, ipotizzare, lavorare su scarti di materiale
e brandelli di pensiero. Rovistare nel deserto
dei loro silenzi, attendere una lieve brezza.
E l’indomani, riprendere il cammino,
navigando verso
altre mete
 

In quel tempo
come in questo tempo
Partono i discepoli a due a due. Il loro primo annuncio non è la parola, ma il camminare insieme, verso la stessa meta.
E per il viaggio poche cose: un bastone, una tunica, dei sandali. Bagaglio essenziale e cuore fiducioso. “Un bastone a sorreggere il passo e un amico a sorreggere il cuore. Un bastone per appoggiarvi la stanchezza, un amico per appoggiarvi la solitudine”

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il punto di approdo e’ la casa
Il punto di approdo è la casa, luogo dove la vita nasce ed è più vera, abbracciata dal cerchio degli affetti che fanno vivere. E se non vi ascoltano, andatevene, senza risentimento.
Non ci si deprime per una sconfitta e non ci si abbattere per un rifiuto. Solo un po’ di polvere da scuotere dai sandali.
C'è sempre un'altra casa poco più avanti, un altro villaggio, un altro cuore pronto
ad accogliere. La casa del discepolo è l’altrove

Domani riprenderemo il cammino
A fianco di quell’uomo che “quando passava guariva la vita e pronunciava parole di cui non si vedeva il fondo”. E quando finirà la strada alzeremo la vela per solcare i mari. E se non ci sarà più mare, aggrapperemo la parola anche ad un vento contrario. E se il vento calerà, bivaccheremo sotto ad una tenda dove lo spirito ci farà riposare. E attenderemo
un segno, perchè le cose importanti vanno attese