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Immagine del redattoreMarco L. Zanchi

Che ore sono oggi?

Riflessioni dopo spettacolo


Sono gravido di vuoto. In più, mi sento un cretino: sono pieno d’idee. Ma perché il tempo vola? Perché vola di più quando mi diverto? Qualcuno sa dirmi dove mi trovo? Che cosa devo trovare? La fine viaggia sempre da sola. Che ore sono? Sono vuoto. E’ la fine. Sto seduto sui miei pensieri. Ho smarrito il soggetto, il punto di vista e il contesto. Vaporoso e inconsistente. E’ tutto e niente. Ma che significa? Fine della serata. Quale serata? Questa? Non ho prova che mai ci sia stata E il tempo? Tempo? Quello trascorso. Dov’è andato? Già, che ne è stato? Quale tempo? Chi l’ha visto? Paradossale. Normale. Vedo i musicisti che imboccano la porta di servizio; in sala alcune persone stizzite Che stupidata: serata vanificata Altre estraniate. Ammetto di non aver capito il nesso. Cos’è successo? Le ultime, accalorate. Originale. Se replicano ci voglio ancora stare. E imboccano la via di casa. Luci afflosciate, un grande spazio bianco. Come l’arte. Arte cosa? E’ la fine, ma di cosa? Puro esercizio di fantasia. Qualcuno ha parlato? Eppure qualcosa è avvenuto, ricordo chiaramente. Oblio, non ricordo. Cos’è un ricordo? Un bagliore di illusione? O una luce ancora accesa. E le parole, dove si sono cacciate? Le ho viste uscire con la musica. Già, la musica. Ma quando non suona più, dove va? E questa sera? Ectoplasma della mente, una goccia, due battute. Forse tutto o niente. Allora è tutto… …uno scherzo della mente, ”Senza trama e senza finale” ”Senza trama e senza finale” come Checov amava titolare. Un pensiero è scivolato fuori dalla mia tasca. Eccolo, ma che sta scritto? Ricordati di ricordare. Alla fine della serata che cosa rimane? Memoria. Labile. Ricordo, una piccola zolla da calpestare. Il ricordo… …sottovuoto o congelato credo non sia male se riutilizzato. Perdita di tempo rammentare. Esattamente quello che disse un giorno un tale. Non serve ricordare. Solo che l’indomani morì soffocato. Trapassato. Si era scordato che ogni istante della vita andava respirato. La memoria, già. Così funziona. E se fosse lei che tiene in vita il mondo? Buon ricordo.


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