E comunque, io amo il prossimo, profondamente. Io attendo sempre il “mio prossimo”. Non questo che mi sta di fronte, quello che incontrerò domani. Domani, quando sarò faccia a faccia con quel prossimo forse sarò assalito dal dubbio che sia il “giusto prossimo”. E dirò a me stesso: no, non è questo, forse è prudente che aspetti il prossimo. Oh, non c’è alcun dubbio che io mi fermerò davanti al prossimo. Mi dedicherò a lui con cuore. Al prossimo mi devo preparare bene, mi devo interiormente apparecchiare. Per accogliere il prossimo voglio essere presentabile. Ma ora no. Ora è presto. Le cose vanno fatte bene. Avrò senz’altro un’altra occasione. (pausa) E questo che mi sta venendo incontro? No. Non questo, il prossimo.
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